venerdì 30 marzo 2012

BABELE: Le due facce del Galsi

Il progetto Galsi, nato in seguito all'accordo intergovernativo Italia-Algeria stipulato nel 2001, è finanziato dagli azionisti, Sonatrach, Edison, Enel, Sfirs e Gruppo Hera. Al progetto collabora anche Snam Rete Gas (società dell’Eni) che diverrà proprietario, si occuperà della realizzazione, della gestione, e sarà operatore del tratto italiano del gasdotto, a partire dall'approdo sud a Porto Botte in Sardegna fino a Piombino. Il progetto, che oltre a numerosi comuni della Sardegna e a diverse province coinvolge anche la regione Toscana e il Ministero dell'Ambiente, consiste nella realizzazione di un gasdotto per l'importazione di gas algerino in Italia attraverso la Sardegna, attualmente non fornita dalla rete nazionale: millecinquecento chilometri di tubature uniranno l'Algeria alla Toscana, passando dal Sulcis e dalla Gallura.

Al momento Galsi non ha sedi operative in Sardegna; la sede operativa e la sede legale si trovano a Milano. Per il sistema energetico italiano, il gasdotto Galsi, con una capacità di 8 miliardi di metri cubi di gas (pari a circa il 10% dell’attuale fabbisogno nazionale), rappresenterà una rotta alternativa per il gas algerino, contribuendo a migliorare significativamente la sicurezza di approvvigionamento energetico nazionale. Galsi sarà solamente una società di trasporto del gas e non si occuperà della sua commercializzazione; saranno gli azionisti Galsi, grazie ai contratti siglati con Sonatrach, che commercializzeranno ognuno la quota di gas che si sono assicurati.
Il 18.08.2008 il Ministero dello Sviluppo Economico ha aggiornato la Rete Nazionale Gasdotti inserendo il Galsi come nuova infrastruttura in fase di realizzazione.
Il 25.07.2011 il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato il procedimento per l'autorizzazione alla costruzione dell'infrastruttura.

mercoledì 28 marzo 2012

ALTROVE: PERÚ-PARTE 1- Il dettaglio insignificante

Parlare di un viaggio mica è una cosa semplice. Soprattutto quando il viaggio è lungo, ricco di esperienze, di quelle esperienze a cui non sei abituato, di quelle cose che ti lasciano senza parole o con troppe parole e la curiosità può essere soddisfatta solo attraverso le domande. Anche se a volte le domande sono intromissioni nell'intimità e anche nel dolore delle persone che incontri. 
Per questo, a volte, ripensando a un viaggio a distanza di tempo, quello che ci torna in mente è un particolare insignificante, un dettaglio al quale non si era pensato per mesi, ma che in quel momento aveva assunto un senso e suscitato emozioni. 
Ma è giusto che tutti possano capire ciò di cui parlo, quindi è necessario fare un piccolo corollario introduttivo: il luogo è Iquitos, città nel mezzo della foresta amazzonica peruviana. 

Iquitos è una sorta di isola che non c'è, per arrivarci basta sostituire “la seconda stella a destra” con “il secondo fiume a destra”; “l'isola che non c'è” in realtà è tutta la regione amazzonica, che per lungo tempo è stata (a dirla tutta lo è ancora) invisibile al resto del Perù. Diventa visibile solo quando c'è qualcosa da sfruttare, non importa che sia il caucciù, il petrolio, il legname o più recentemente l'acqua. A scapito ovviamente della gente che nella regione ci vive. 
In realtà Iquitos è una città che si è sviluppata proprio grazie allo sfruttamento della regione da parte di gente venuta da fuori. Porta il nome di un popolo praticamente scomparso, di cui oggigiorno non rimane che qualche decina di persone, e ha un fascino decadente dato dall'accostamento di una pomposa architettura di inizio '900 e la semplicità delle costruzioni di legno tipiche di tutto il bacino amazzonico. 

A Iquitos fa un caldo bestiale, l'umidità raggiunge delle percentuali che non oso neppure immaginare e si suda ininterrottamente dalla mattina alla sera, per non parlare della notte. 
Per sconfiggere il caldo le possibilità sono: 
1- aspettare che si scateni un temporale (cosa che succede più o meno ogni giorno senza preavviso alcuno) e rimanere sotto l'acqua ad inzupparsi. 
2- andare in qualche spiaggetta in qualche ansa di fiume e farsi un bel bagno nelle tiepide acque degli affluenti del Rio delle Amazzoni (opzione preferita) 
3- andare alla Casa Fitzcarraldo e fare un bagno in piscina. 



La Casa Fitzcarraldo è un pezzo di foresta nel bel mezzo della città, è facile da raggiungere anche se è un posto frequentato principalmente da stranieri. 
Fitzcarraldo era uno di quei personaggi che si arricchì alla fine del 1800 grazie all'estrazione del caucciù e allo sfruttamento delle popolazioni indigene che lavoravano per lui alla stregua di schiavi. Era una di quelle persone che “se pensi che faceva parte del genere umano, ti viene voglia di nazionalizzarti serpente”. La cosa strana è che un genio come Werner Herzog ci faccia un film e te lo faccia pure sembrare simpatico.

 La Casa Fitzcarrlado (mai capito se fosse effettivamente stata la casa di questo barone della gomma) è piena di foto scattate durante la lavorazione del film, ha una piscinetta circondata da alberi altissimi ai quali sono appese amache di ogni colore ed è, in definitiva, un posto tranquillo dove rilassarsi nonostante si senta l'eco del rumorosissimo traffico della città. Io ci sono stato due volte in due mesi. 
La seconda volta, mentre ero intento a cazzeggiare nella maniera più assoluta con gli occhi chiusi a bordo piscina, ho iniziato a sentire delle note familiari...una canzone che non riuscivo bene a distinguere fra il rumore del vento tra gli alberi e il lontano ronzio dei mototaxi. 
Mi son concentrato per sentire al meglio la canzone a bassissimo volume che arrivava da delle casse posizionate a una certa distanza dalla piscina, fino a individuarla: Morna, di Vinicio Capossela. 
Perché c'era quella canzone? Un regalo per me? Per farmi sentire più vicino a casa nonostante la lontananza e la mancanza delle persone indispensabili? Inutile dire che non ho ancora trovato una risposta a queste domande...


lunedì 26 marzo 2012

LEGGENDONE: Colla di Irvine Welsh


Glue, in italiano Colla, è un romanzo di Irvine Welsh, uscito nel 2001.
La storia è ambientata a Edimburgo, nei quartieri popolari e racconta dell'amicizia fra quattro ragazzi che, legati dalla medesima condizione sociale, tentano in maniera diversa di reagire ad una società che sembra già aver deciso il loro futuro, relegandoli ai suoi margini.
I protagonisti crescono insieme a noi, Welsh ci fa vivere quest'amicizia, a volte malata a volte l'unica speranza, dalla loro infanzia fino alla maturità.
Alcol, droga, sesso, sport, violenza, rapporto figli/genitori, tutto questo si intreccia nel racconto narrato dalle quattro voci dei protagonisti che si alternano e si mischiano trasformandosi nel tutto.
Welsh ancora una volta parla di una realtà cruda e disincantata e la dipinge così bene da far sentire il lettore dentro quel mondo, dentro le persone.
Un ottimo romanzo,scritto nell'inequivocabile maniera di Welsh , con un linguaggio duro e colorito, ma nello stesso tempo così immediato e semplice che cattura e rapisce dalla prima all'ultima pagina.

Blog nuovo, vita nuova

Due righe per spiegare questo nuovo progetto Kenemèri.
Dopo Agitòriu (aperiodico di cultura differenziata), volevamo fare una rivista. Una rivista che parlasse di tutti ciò che ci sta a cuore. Ma. Tanti ma. Prima di tutto i costi, poi la distribuzione, poi i tempi, poi...
Così abbiamo deciso di dare voce ad un blog non utilizzato a pieno.
Che la costanza ci accompagni per tutto il tempo necessario. Buona lettura.
A.C.K.

martedì 20 marzo 2012

Radio K240 puntata N 11



Radio K240 continua il suo lavoro, anche se un po' a rilento in questi ultimi mesi, ma non sarà sempre così... almeno nelle nostre intenzioni, poi vedremo. Così mentre dietro le quinte si parla di cambiamenti, di novità eccetera, ecco a voi la puntata numero 11. Ospiti i fantastici Rock 'n' Ball!!!
Verso la fine della puntata dopo l'ottima chiacchierata potrete ascoltare il loro pezzo acustico! Un grazie di cuore da parte di tutta la redazione ai Rock 'n' Ball e a voi che continuate a seguirci!
Yeah!








con alcune connessioni e browser l'ascolto in streaming potrebbe dare qualche problema, in questi casi vi consigliamo di scaricare la puntata!