lunedì 25 giugno 2012

24effepiesse: KENEFILM- I film preferiti dai Kenemèri's



A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e così egli diventa immortale. 
(Will Bloom)  

Avrei potuto fare la figa e scegliere un film polpettone, di quelli impegnati, un po' radical chic, ma rispettati dai più. Ma non riesco a mentire neanche tramite un foglio elettronico, perciò parlerò del mio vero film preferito. Accidenti, avrebbe potuto essere "Il settimo sigillo" (che mi piace molto, ma non è il mio preferito), e invece è "Big Fish" di Tim Burton, sì, proprio questo. Ci sono altri film che mi piacciono da impazzire, come "Into the Wild", ma "Big Fish" ha qualcosa in più, porta con se un radicato sentimento quasi familiare, non so come spiegarlo, è forse l'affresco del primordiale rapporto padre-figlio meglio riuscito nella storia del cinema. Mi prendo la responsabilità di questa mia ultima affermazione, forse per i critici ci sono film di gran lunga superiori su questo argomento, ma per me no. Questo film pur essendo fiabesco è più vero di un qualsiasi lungometraggio drammatico con situazioni credibili, vero nella sua assurdità. Ci sono giganti, pesci enormi, gemelle siamesi, streghe dall'occhio di vetro, situazioni inverosimili. C'è tanta fantasia, tanti rimandi ad altri film del passato e alla letteratura di spessore, c'è un po' di tutto, ma in fondo è un continuo inseguirsi tra passato (favolistico e colorato) e presente (reale e quasi oscuro) che infine si confondono in un finale grandioso. "Big Fish" è uscito nel 2003, ha un buon cast con Ewan McGregor, Albert Finney, Jessica Lange, Helena Bonham Carter, Steve Buscemi e Danny DeVito, ha una storia convincente, un finale emozionante, un regista capace e una colonna sonora impeccabile a cui ha contribuito anche Eddie Vedder con la canzone "Man of the Hour" (inutile dire quanto sia bella). Questo film ha tutto ciò che mi può piacere, e il risultato finale è una pellicola perfettamente in linea con la mia persona, per questo motivo è il mio preferito. 



La storia è più profonda di quanto possa apparire, l'intreccio è magico. Un padre che racconta delle storie assurde e grottesche al figlio, e un figlio talmente attaccato alla realtà da allontanarsi dal proprio padre a causa della sua naturale tendenza all'esagerazione. Un padre incompreso, un figlio che si sente meno importante del mondo fantastico in cui suo padre pensa di vivere. Un padre eccentrico e un figlio normale. Ma cos'è la normalità? Me lo chiedo ancora, dopo tanti anni che guardo questo film. Ed Bloom non è un padre modello, ma è un uomo che vive la sua vita al meglio e senza paura di mostrarsi per ciò che è. Chi non vorrebbe essere così? Ed Bloom è le sue storie, è una loro estensione e loro lo cullano fino alla fine, sono il suo mondo, e alla fine forse anche suo figlio Will riesce a comprenderle. 
Se l'avete già visto capirete di cosa sto parlando, se non l'avete mai visto vi consiglio di farlo, ma attenzione, non è il classico film di Tim Burton, è una versione potenziata del regista, che raramente si è ripetuta. Non me ne vogliano i Burtoniani doc, per dovere di cronaca vi assicuro che io lo adoro, ma forse questo è stato il suo momento più alto, pur avendo realizzato altri film di altissimo livello, qui sublima se stesso da ogni punto di vista. 
Il pesce è grande, il film pure. Preparate i fazzoletti e i pop corn e buona visione.








Nessun commento: