giovedì 14 giugno 2012

LEGGENDONE: The Rum Diary



Verso la fine degli anni cinquanta, Hunter S. Thompson partì alla volta di Porto Rico dove ad aspettarlo c'era un posto come giornalista sportivo in un quotidiano locale in lingua inglese. Probabilmente questa esperienza lo porterà a scrivere “The Rum Diary”, in Italia “Cronache del Rum”, che nonostante sia uno dei primi scritti di Thompson, raggiunge le librerie nel 1998. Il protagonista, Paul Kemp, è un giornalista che decide di farsi trasferire a San Juan, Porto Rico, per entrare a far parte della redazione del San Juan Star. Il racconto che ne viene fuori descrive la vita alcolica quotidiana di Kemp, fatta di fiumi di rum, risse e incertezza su quello che verrà dopo. Gli accompagnatori principali sono i colleghi della redazione: Sala è un fotografo che ripete ogni giorno che quello sarà l'ultimo passato sull'isola, ormai da un anno; Yeamon è un incazzoso giornalista che vive alla giornata con la sua bellissima fidanzata Chenault; Moberg è uno svedese minuto che passa tutto il suo tempo attaccato alla bottiglia e ogni volta che Kemp parla di lui non gli si danno più di venti minuti di vita; Lotterman è il capo della baracca, un direttore paranoico che cerca di tenere in piedi il giornale in mezzo al marasma generale creato dalla compagnia etilica che scrive per lui. In seguito Kemp conoscerà anche alcuni pezzi grossi col quale tirare su un po' di grana extra. Il tutto viene descritto in modo impeccabile, la lettura risulta veloce e fluida e ci si ritrova a leggere l'ultimo capitolo con la voglia di leggere un altro libro dell'autore. 
Il 28 ottobre 2011 è stato presentato, nelle sale americane, il film basato sul romanzo, “The Rum Diary”. I diritti del romanzo erano stati acquisiti da varie case di produzione cinematografica prima di finire nelle mani di Johnny Depp, grande amico dello scrittore. Fu lui a spargerne le ceneri nel cielo del Colorado aiutandosi con un cannone (furono seguite le disposizioni dello stesso Thompson) e il fatto che una persona così vicina a Thompson potesse intraprendere la realizzazione di un film su un suo scritto, non può che riempire di aspettative e curiosità per un romanzo che merita tanto rispetto quanto “Paura e disgusto a Las Vegas”. Il regista a cui venne affidato il film è Bruce Robinson, mentre Paul Kemp è interpretato da Depp. 
Visto il film, il mio consiglio da incompetente del settore è di non farsi MAI illudere dalle aspettative. Quando si finisce un libro del genere sapendo che subito dopo vedrà il film, si aspetta prima di tutto la fedeltà al romanzo, non perché sia un valore assoluto nelle trasposizioni cinematografiche ma perché non si trova ragione alcuna per modificare l'andamento di certe situazioni. 
Johnny & Co. hanno fatto di più, non solo modificando la trama, ma eliminando personaggi fondamentali e attribuendo ad altri caratteristiche che non hanno mai avuto. Il protagonista risulta un personaggio che puoi trovare in qualsiasi altro film di Depp. L'interpretazione risulta rielaborata in modo da far trasparire il giornalista Thompson nel personaggio di Paul Kemp. Forse questo non era il libro migliore per proporre al pubblico un film che parlasse di Thompson pre-Las Vegas, ma evidentemente la tentazione di accostare il giornalista Kemp al giornalista Thompson era troppo forte. Lo stravolgimento e l'eliminazione di alcuni personaggi portano conseguenze sulle vicende che accadono, portandole tutte a un livello di narrazione e originalità molto basso. 
Il mio consiglio è quello di divorare il libro e se avete tempo di guardare il film, ma senza le aspettative che un operazione del genere, giustamente, crea. L'altro mio consiglio è di non guardare il film se si ha intenzione di leggere il libro in seguito perché la rielaborazione vi anticiperebbe certe situazioni e vi trovereste a costruire una bambolina voodoo con le sembianze del bel Johnny perché vi ha spoilerato un capolavoro. 





2 commenti:

Camilla Fois ha detto...

Ma quindi è Depp è il vero demone dello spoiler! 'sti cazzi!
Bell'articolo garo!

Davide "boldraker" Boldrini ha detto...

prima o poi lo leggerò...:)