lunedì 19 novembre 2012

UOLCMEN: Un anno di ottima musica... scoperta per caso!

Come sempre vorrei scrivere di musica per voi, ma ho esaurito le idee. In realtà ho la testa talmente piena di altre cose, che non riesco a trovare un evento\album\canzone\gossip interessante di cui parlare. Ma con un po' di impegno ce la posso fare.
Il problema è più o meno lo stesso di quando andavo a scuola, ero talmente tanto presa dalle mie letture personali che non cagavo mai quelle che ci proponevano\imponevano i professori. Comportandomi in questo modo mi sono persa tante cagate pazzesche, ma anche qualche capolavoro, che fortunatamente ho recuperato negli anni successivi. Ma il succo del discorso è che il mio canale youtube e gli amici mi suggeriscono sempre tante bombe e io le evito perché ho i cazzi miei o perché penso solo all' uscita del nuovo album dei Deftones, che per me è più o meno una festa come il Natale, anzi, di più (e probabilmente avrete già letto su queste pagine).
 Insomma, oggi avevo voglia di scrivere su due uscite che mi hanno particolarmente colpita per motivi diversi e in periodi diversi di questo 2012 giunto quasi a conclusione. Entrambi questi album mi sono stati segnalati da conoscenti qualche tempo fa e io li ho scartati a priori per la paura che fossero due uscite troppo impegnative, ma quando li ho ripescati sono stati una piacevolissima sorpresa e non ho più smesso di ascoltarli.
Per restare in tema, la prima release di cui vorrei parlare è "EP ††" dei ††† (Crosses), side project di Chino Moreno dei Deftones, che si accompagna per l'occasione a Shaun Lopez (dei Far) e Scott Chuck. Il trio non si smentisce e dopo il bellissimo "EP †" dello scorso anno, torna con un freschissimo e quasi ineccepibile lavoro. Siamo sicuramente lontani anni luce dalle tipiche sonorità dei Deftones, il progetto strizza l'occhio maggiormente all'altro gruppo in cui milita Chino, ovvero i Team Sleep, ma non si può accostare neanche a questi ultimi. Il sound è meno etereo e più elettronico, il gusto per la melodia è spiccatissimo e le canzoni sembrano più immediate nonostante l'immenso lavoro compositivo che lascia sicuramente una traccia molto marcata. Tra le nuove canzoni ho apprezzato particolarmente "Frontiers" e "Telephaty", un po' meno "Prurient", sto ancora cercando di catalogare l'ultima traccia "Trophy", che si presenta con un sound più leggero, quasi evanescente, sicuramente un'ottima scelta come ending dell'album. Nel complesso è un ottimo EP, l'unico appunto che posso fare è la durata, sicuramente è una scelta voluta, ma non mi sarebbe dispiaciuto sentire qualche canzone in più, anche se il campionario presente è già sufficiente per dare una valutazione più che positiva. Seguirò con piacere l'evoluzione del progetto, sperando che in futuro ci possano proporre il loro capolavoro, già due volte sfiorato, ma non ancora realizzato.
Vorrei continuare su sonorità molto soft, e ho scelto un'artista che io adoro, ovvero Glen Hansard, irlandese poliedrico, già componente dei gruppi The Frames e The Swell Season. Nel 2012 il nostro Glen, che magari molti ricordano per le collaborazioni con Eddie Vedder, esce con un album solista (finalmente, oserei dire!) dal titolo "Rhythm and Repose". L'album in generale segue il suo marchio di fabbrica, con melodie orecchiabili e dolci, a tratti quasi strazianti nel loro pathos. La voce è lì a farla da padrona, come sempre, con un timbro e una musicalità totalmente in linea ai sentimenti espressi dagli strumenti. Rispetto agli altri progetti il suono della chitarra sembra quasi in secondo piano, e se per alcune canzoni è perfetto, per altre è una pecca enorme. Il difetto di fondo di questo album è proprio lo scarso equilibrio tra gli strumenti utilizzati, questo in ogni modo non penalizza totalmente il risultato che offre comunque delle canzoni bellissime e degne di nota, su tutte "You Will Become", "High Hope" e "The Storm, It's Coming". Insomma, l'impronta distintiva di Glen è ben evidente, ma forse le aspettative erano troppo alte e dopo canzoni di immensa bellezza come "The Moon" o "Falling Slowly" ci si aspettava qualcosa di più. Il bagaglio stesso di questo straordinario artista penalizza la sua recente produzione e l'errore è sicuramente in chi lo ascolta e non in lui. Intendiamoci, l'album in questione è bello e ben strutturato e non passa giorno in cui non ringrazi qualche divinità per averci donato quest'uomo, ma manca quel "qualcosa in più" a cui ci aveva abituati. Comunque io continuerò ad ascoltarlo, nel caso sia uno di quegli album che folgorano dopo molti ascolti, e spero vivamente che lo sia.


Ma l'anno non è ancora finito e continuo ad "ascoltarmi attorno" per cercare una traccia, una rivelazione, qualcosa di emozionante, che riesca a raggiungere questi livelli, o magari a superarli. Se i Maya avranno ragione, almeno la fine sarà accompagnata da dell'ottima musica!

   

2 commenti:

Jò ha detto...

Cami!! Ottimi questi consigli, penso proprio ch aggiornerò il mio ipod sempre che la tecnologia sia dalla mia parte ahah

Camilla Fois ha detto...

Ehehehe questa volta sono anche rimasta sul soft! Grazie Jò!