lunedì 28 gennaio 2013

Leggendone: "Malapolizia"


La violenta repressione dei manifestanti da parte delle Forze dell’Ordine durante il G8 di Genova del 2001 sconvolse l’opinione pubblica. Molti pensarono che fosse figlia del clima infuocato che si era respirato nei mesi anteriori all’evento, quasi a dire che, per quanto vergognoso potesse essere stato il comportamento degli agenti e degli organi maggiori delle forze dell’ordine, quella violenza fosse solo un’eccezione.
Anni dopo, il caso Aldrovandi esplode a livello nazionale.
Per la procura Federico è morto in seguito all’assunzione di droghe, ma la famiglia davanti al corpo sfigurato del ragazzo non può credere a questa semplice versione dei fatti e con coraggio e tenacia cerca la verità. Si scontra con un muro di omertà e depistaggi riuscendo infine a far processare quei 4 agenti che una notte di settembre del 2005, durante un controllo di polizia, lo pestarono fino ad ucciderlo.
Un’altra eccezione.
Ma nell’era di internet certi fatti difficilmente restano sconosciuti e ci si accorge che le “eccezioni” non sono esattamente una rarità.
Il libro “Malapolizia” raccoglie numerosi casi di abusi di potere da parte delle Forze dell’Ordine, dai più tristemente famosi come il caso di Stefano Cucchi, a quelli meno noti ma altrettanto cruenti come il caso della polizia ferroviaria di Milano dove finiscono sotto processo per omicidio preterintenzionale due agenti della polfer che volevano “dare una lezione” a un clochard, nella stessa camera di sicurezza della stazione trovano la morte altre tre persone sulle quali però non si è potuto o voluto approfondire in sede giudiziaria.
Non solo “arresti mortali” ma anche i racconti di quelli che l'autore, Adriano Chiarelli, non esita a chiamare “sopravvissuti”, e poi tante storie di abusi in carcere e altri crimini, tra cui il singolare caso della signora Maria Rosanna Carrus, un'anziana che viveva in un piccolo paese del cagliaritano; nel 2010 alcuni balordi del paese, noti alla popolazione e alle forze dell’ordine, mettono a segno una serie di rapine ai danni di anziani che vivono soli. La tecnica è sempre uguale: chiedono informazioni ai vicini e fanno appostamenti nei giorni antecedenti i furti. Un vicino di casa della signora Carrus nota la presenza di questi personaggi nel quartiere e dopo che essi manifestano l’intenzione di entrare in casa Carrus (chiedendogli addirittura appoggio per nascondersi dopo il furto) si reca in caserma a denunciare i fatti. Il comportamento dei carabinieri è anomalo, chiedono al vicino di tenere gli occhi aperti e si limitano a fare ronde nel quartiere; la signora Carrus verrà rapinata e assassinata nella sua casa, e i rapinatori avranno il tempo di tornare nei giorni successivi e dare fuoco all’abitazione per cercare di cancellare le loro tracce. Solo a causa del rogo i militari entreranno nell’abitazione e scopriranno il corpo di Maria Rosanna coperto da un materasso e arso fino a metà del busto.
Attraverso questi racconti salta agli occhi come la giustizia percorra strade diverse quando l’imputato indossa la divisa.
I meccanismi che si innescano sono molto simili in ognuno dei casi trattati: difficilmente si sollevano dubbi sull’operato degli agenti da parte di colleghi e superiori; si assiste spesso a depistaggi e mistificazioni dei fatti al punto da far apparire il carnefice come vittima e la vittima come quello che se l’è cercata. La divisa non sbaglia mai e se lo fa è solo un eccesso colposo.





7 commenti:

Anonimo ha detto...

Molto molto interessante...non l'avevo mai sentito..lo leggerò1 Grazie :)

Jò ha detto...

Neanche io conoscevo questo libro,
Tenkius del suggerimento ;)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Malapolizia ha detto...

Grazie per la bellissima recensione. E grazie per aver evidenziato la storia di Maria Rosanna Carrus.

Adriano Chiarelli

massimo uccheddu ha detto...

QUESTI SONO INDIRIZZI WEB SU CUI POTETE TROVARE IMMAGINI NOTIZIE E VIDEO INERENTI LA VICENDA DI MIA MAMMA.

Massimo Uccheddu
massimouccheddu64@gmail.com
http://www.carrusmariarosanna.blogspot.com http://www.youtube.com/user/

massimo uccheddu ha detto...

QUESTI SONO INDIRIZZI WEB SU CUI POTETE TROVARE IMMAGINI NOTIZIE E VIDEO INERENTI LA VICENDA DI MIA MAMMA.

Massimo Uccheddu
massimouccheddu64@gmail.com
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