lunedì 18 marzo 2013

LEGGENDONE: Soffocare

Oggi vi voglio parlare di un altro romanzo di Chuck Palahniuk del 2001 dal titolo ‘Soffocare’.
Se stai per leggere evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci finché sei ancora intero. Salvati.

L'inizio di Soffocare spiazza il lettore, annunciando dalla viva voce del protagonista, Victor Mancini, che quella che si sta per leggere è la storia di uno sfigato immerso in un mondo di sfigati. Victor, figlio di un’anarchica attivista ed ex prostituta finita più volte in prigione a causa dei suoi ripetuti quanto fantasiosi attentati al sistema, trascorre la sua infanzia tra diverse famiglie adottive (aspettando ogni volta un nuovo rapimento da parte della madre che lo porta con sé su e giù per tutti gli USA), per poi abbandonare gli studi di medicina, diventare sesso dipendente (frequenta infatti un centro di disintossicazione per persone che sperano di liberarsi in dodici fasi dal sesso compulsivo) e trovare un lavoro di pura sopravvivenza nella ricostruzione per turisti di un villaggio irlandese del 1734, una comunità di Padri Pellegrini.
Non sapendo quasi niente del suo passato, Victor deve barcamenarsi come può nel presente. Ogni giorno, per pagare le costose spese cliniche della madre, si inventa un infame quanto geniale escamotage: dopo aver scelto con cura un nuovo ristorante sull’elenco telefonico si siede a tavola, ordina da mangiare e inscena platealmente un soffocamento da cibo fino all’intervento provvidenziale di un salvatore: “Soffocando, diventi una leggenda che queste persone alimenteranno e ripeteranno fino alla fine dei loro giorni. Crederanno di averti dato la vita”.
Ogni giorno, Victor trova dunque un eroe sconosciuto, un padre adottivo, che continuerà a prendersi cura di lui per lungo tempo con assegni e biglietti d’auguri da ogni parte del mondo in occasione dell’anniversario del soffocamento. Dopo anni di questa attività Victor si trova a ricevere quasi quotidianamente un gruzzolo da persone di cui ormai non ricorda nulla, ma che gli sono grate per aver dato un senso alle loro vite: “[...]A fingerti debole acquisisci potere. E al tempo stesso fai sentire le persone più forti. Lasciandoti salvare, tu salvi loro”. Come già detto, il denaro gli serve a pagare la degenza della madre, colpita dall’Alzheimer, in una clinica piena di gente fuori di senno. Piena di matti e di infermiere arrapanti. Il tutto viene narrato tra flashback verso l’infanzia e l’adolescenza, tra la sua confusione mentale ed esistenziale (odia la madre ma vorrebbe salvarla; si arrabbia col mondo e lo combatte pensando di compiere azioni che Gesù Cristo non farebbe mai, ma poi addirittura comincia a credere di essere la sua reincarnazione) e col filo costante della narrazione delle sue avventure sessuali (esilarante la parte del romanzo in cui Victor ricorda i suoi rapporti con partner occasionali in aereo). L’eccezione è costituita dall’ “enigmatica” dottoressa Paige Marshall, dell’istituto in cui è in cura la madre, donna della quale Victor sente di essersi innamorato ma con la quale, paradossalmente, non riesce a fare sesso (“Vuoi sapere il vero motivo per cui non ti scopo?[...]La verità è che forse vorrei solo volerti bene”). Vi sono poi i consigli dell'amico Denny, che porta ulteriore pazzia nella sua vita e nella sua casa.

Con un linguaggio aggressivo e senza peli sulla lingua Palahniuk descrive un mondo che tutti conosciamo bene, fatto di moralismo e segrete dipendenze, un mondo dove è facile perdersi e difficile ritrovarsi. Anche se a tratti lo fa ironicamente, Palahniuk evidenzia come l’uomo avverta in sé il bisogno di essere utile agli altri e di essere amato. “Viviamo nell’affanno di sentirci utili. Vogliamo che la nostra vita abbia un senso. Ma qual è il senso della vita? Il problema dell’umanità è che le cose che facciamo sembrano non essere mai accadute. Durano un attimo, una frazione di secondo su una eterna linea di tempo. Sembrano esistere, quindi, solo nel ricordo. E il ricordo, giorno dopo giorno, diviene sempre più sfocato.
 Soffocare è un libro divertente e ironico ma al tempo stesso cupo e tragico, imprevedibile e dal finale inimmaginabile. Un libro dotato di grande appeal, fantasioso e strano abbastanza da farsi, pagina dopo pagina, ammaliante. Con la voce di Victor, il grande Chuck Palahniuk traccia un affresco crudo, abrasivo, dissacrante e divertente della nostra società e lancia un insegnamento: "possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti [...] a lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi."
 Un consiglio: dopo aver letto il libro guardatevi il film! Uscito nel 2008, Soffocare, (Choke) scritto e diretto da Clark Gregg, arriva nelle sale italiane il 13 maggio 2009. Naturalmente il libro è molto più dettagliato e avvincente, ricco di sfumature che portano l’immaginazione del lettore oltre ogni limite, ma, contrariamente a molti altri film tratti da libri, la versione cinematografica resta totalmente fedele alle vicende raccontate dallo scrittore, senza amplificarle o esagerale solo per il semplice gusto di sorprendere. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi. Insomma, un film che vale la pena guardare.


2 commenti:

Pow ha detto...

un autore da scoprire! la mia lista di romanzi da leggere cresce giorno dopo giorno!!

Ale ha detto...

Questo è proprio da non perdere...te lo consiglio vivamente ;)