lunedì 29 aprile 2013

R.E.K. è arrivata!

Siamo lieti di potervi finalmente parlare di un nuovo progetto della Associazione Culturale Kenemèri. Radio k240 che ci ha accompagnato per così tanto tempo ha finito il suo corso, ma come il più brutto dei bruchi si è trasformato in una splendida farfalla, il suo nome è R.E.K. radio emancipata kenemèri! Libera da vincoli imposti dalla SIAE, la radio on line kenemèri si riveste di un carattere completamente nuovo e diventa Creative Commons. Ascolta e fai girare la prima puntata della trasmissione GangBand (che ricorderà molto da vicino la vecchia radio k240), commenta e naviga sul blog nuovissimo della radio più bella del web! CLICCA QUI!

lunedì 22 aprile 2013

UOLCMEN: Recensione Whiu Whiu!!


Ci riprovo con la recensione di un altro disco. Stavolta tocca all'opera prima di un gruppo di giovani sardi provenienti dal Mandrolisai (precisamente da Meana, Tonara e Sorgono) e che per ragioni di studio o lavoro risiedono in pianta stabile a Cagliari. Sto parlando dei Whiu Whiu!! (da pronunciare con un fischio), che prestissimo potremo ascoltare anche su REK, la nuovissima Radio dei nostri Kenemèri, nel programma GangBand.
A gennaio del 2012 realizzano il loro primo lavoro, un EP composto da sei brani più una “Ghost song” strumentale che chiude il disco. Se li avete visti dal vivo e vi è piaciuta la loro potenza sonora, ritroverete in questo EP la stessa carica e passione. I sei pezzi sono azzeccatissimi: veloci, potenti, ben costruiti e ben suonati. Le chitarre pungenti di Daniele Mereu e Alessandro Macis aggrediscono già dal primo pezzo, “L'abat-jour”, e ci portano in un retroterra musicale fatto di rock e punk di qualità, che dà vita a un mix di sonorità che sorpassa ampiamente la media di molti gruppi italiani (anche di quelli riconosciuti).
Il secondo pezzo “Per un'altra strada” personalmente è quello che meno mi piace del disco: rispetto al resto delle canzoni, a mio avviso, gli manca qualcosina: un ritmo un po' meno sostenuto e una linea melodica che mi ricorda qualcosa (non ho chiaro cosa sia) non me la fanno apprezzare al massimo. Ma, come vi dicevo, il disco ritorna su livelli ottimi già con “L'amò in due” introdotta dalla potentissima sezione ritmica di Gianni DeArca (batteria) e Massimiliano Macis (basso) e poi dalle taglientissime chitarre. Una storia d'amore, odio, violenza e passione raccontata dalla bella voce di Emanuele Pintus, che ai primi ascolti (anche della canzone successiva “Orticaria”) trovavo si ispirasse molto a Pierpaolo Capovilla del Teatro degli Orrori (con i quali tra l'altro la band ha condiviso il palco nell'estate 2012), ma che in realtà esplora tanti registri con disinvoltura e sicurezza invidiabili.
L'EP termina con i due pezzi che mi piacciono di più: “L'olimpiade”, brano in cui traspare l'amore e la critica verso il territorio d'origine di questi ragazzi, il centro Sardegna della Barbagia-Mandrolisai, e la schizofrenica “Una e neanche una”, retta dall'incalzare delle chitarre, un basso dal suono decisamente punk e un cantato che alterna parti urlate a parte recitate.
Per concludere, un riferimento immancabile a colui che ha curato registrazioni, mix e post-produzione dell'EP, Roberto “Gibe” DeArca, che ha decisamente fatto un gran bel lavoro. Il disco è senza dubbi un buonissimo prodotto (contando tra l'altro che si tratta del disco d'esordio), fatto di riff potenti e riuscitissimi, bei testi e bella voce, una sezione ritmica precisa e trascinante. Consigliatissimo! Purtroppo non esistono più esemplari “fisici” disponibili, ma il gruppo ha deciso di renderlo fruibile e condivisibile a questo link: www.mediafire.com/?j52ge3qltlj38os . Approfittatene!! E seguite il fischio!

Il video di "Una e neanche una":


giovedì 18 aprile 2013

Previously # 11: Defiance



Pseudo recensione lunga e motivata (se non vuoi perdere tempo passa a quella breve):

La serie forse più attesa del 2013 è arrivata! O almeno è arrivato il Pilot, la prima puntata.
Il nome di questa serie tv tanto attesa è "Defiance", il genere è fantascientifico/fantasy, è americana, è prodotta dalla rete via cavo SyFi. La novità assoluta di questo nuovo prodotto televisivo è proprio il fatto che non è SOLO un prodotto televisivo. Per rendere più interessante e coinvolgere in una maniera nuova il pubblico, parallelamente all'uscita della serie è uscito anche un videogioco che si muove sullo stesso universo e la cui trama risulta essere intrecciata con il telefilm.
La serie è ambientata in un futuro prossimo, la terra è stata invasa dagli alieni che ora popolano la terra insieme agli umani. Ci sono tantissime razze diverse e, non si sa ancora come, si è sviluppata anche una flora e una fauna assai particolare (gli orsi-ragno mi hanno fatto sbellicare). Il protagonista è un ex soldato, una vera e propria macchina da guerra, ma anche un don Giovanni, cinico al midollo, ma con un grande cuore. Con lui, una specie di figlia adottata: lei è aliena ed è molto dispettosa. Durante il pilota si configurano già gli altri personaggi principali e, come i protagonisti, anche loro sono caratterizzati in maniera approssimativa, caricati al massimo, sembrano usciti da un film di Boldi e de Sica. La prima puntata è doppia e dura quasi un'ora e venti, e vi giuro che l'avrei volentieri interrotta a metà se non fosse stato per scrivere questa pseudo recensione. Già questo vi può far capire quanto abbia apprezzato questo nuovo prodotto SyFi. Solitamente prima di scrivere un commento su una serie attendo almeno di vedere la prima stagione, in questo caso farò un'eccezione, non solo perché non finirò mai di vederla, ma per avvisare voi altri di non sprecare tempo della vostra vita.



Come mai un commento così negativo? Non c'è emozione, non c'è pathos, non c'è neanche sana avventura, le scene d'azione sono quasi tristi ed è tutto, ma proprio tutto stramaledettamente prevedibile!
A quanto pare fare una serie tv post apocalittica degna di nota è davvero difficile, dopo Terra Nova, Revolution, ecco un nuovo esperimento da buttare al cesso. Per il genere non mi resta che attendere la nuova stagione di Falling Skies, sperando non mi deluda anche quella.

Pseudo recensione monovocabolo:

Pattume.






giovedì 11 aprile 2013

UOLCMEN: Playlist #8- Impara a non pensar... turututututu!

La coerenza non è una mia virtù! Dopo l'annuncio della fine delle playlist ho inaspettatamente ricevuto parecchie richieste per proseguire con la rubrica. Perciò ho deciso di tornare, e il primo argomento è la distrazione musicale!

Mi spiego meglio. Ci sono momenti di stallo nella vita in cui tutto sembra andare per il verso sbagliato, un evento sfortunato è immediatamente seguito da un altro ancora più sfortunato e via così. Ma non sempre siamo disposti a crogiolarci nella disperazione; a volte abbiamo voglia di reagire, e quando questo accade allora non possiamo assolutamente ascoltare musica triste.
Io ho spesso voglia di reagire: è difficile che fattori esterni mi buttino giù, ma un aiutino è sempre gradito e se gli amici non sono disponibili allora cerco conforto nella musica. Ecco come nasce questa playlist.
Contrariamente a tutte le altre, questa è immutabile; le dieci canzoni che più mi distraggono dalla sfortuna sono sempre le stesse.
A dare il via alle danze sono gli intramontabili Beach Boys, e vi consiglio la mia canzone prediletta “Wouldn't it be nice”, bandiera del buonumore per eccellenza. Un sorriso ve lo strapperà obbligatoriamente.
Seguono i Ramones, che non sono il gruppo più allegro di tutti i tempi ( quelli sono i succitati Beach Boys), ma sentire le note di “I wanna be sedated” mi dà una sensazione di felicità non indifferente: sarà per i ricordi che evoca o forse solo perché mi viene voglia di saltare a tempo ( più o meno ) con la musica.
Continuo sullo stesso genere con “Ever Fallen in Love ( with the someone you shouldn't've)” dei Buzzcocks, ottima band, canzone sputtanantissima ma molto funzionale alla distrazione.
Quando non si vuole pensare serve anche un po' di tranquillità; è per questo che ho scelto “Somewhere over the Rainbow” nella versione di Israel “Iz” Kamakawiwo'le, lontana dalla versione di Judy Garland, che impreziosita dal suono serafico dell'ukulele offre poco più di tre minuti di puro relax.
Va bene rilassarsi, ma nei momenti di sconforto è importante partire all'attacco verso la rivincita. La rivincita, o anche solo la riuscita in qualcosa dopo molte sconfitte, è estremamente galvanizzante. Io solitamente associo questi momenti a “More Than a Feeling” dei Boston.
E se te lo dice lei...
Per restare in linea con la soddisfazione, perché non concedersi anche un piccolo festeggiamento? A questo scopo facciamo partire sul giradischi “Any Way you Want it” dei Journey ( si, ho vinili dei Journey e non ne vado per niente fiera! ); lo so che non vi piacciono ma sono divertentissimi, dai! Se siete rabbrividiti di fronte ai Journey, preparatevi a ghiacciarvi dinanzi a uno dei miei eroi degli anni '90: Bryan Adams, con “Summer of the 69”! Vi giuro che poche canzoni mi fanno sentire bene come questa: avete presente il misto di nostalgia e piacere che danno le vecchie foto di quando eravamo bambini? La sensazione è più o meno questa.
Sulla stessa falsariga inserisco, un po' a forza, “Black is Black” dei Los Bravos. Mi ricorda l'odore degli alberi, il caldo insopportabile e la nostra Tipo grigia senza riscaldamento e autoradio che sfrecciava alla volta di Su Pallosu... insomma, ottimi ricordi per stare meglio.
Un altro gruppo che mi fa sempre piacere sentire sono i Weezer, se poi la canzone è “Buddy Holly” allora il piacere è perfetto. Aggiungeteci il video fighissimo ( se non lo avete mai visto fatelo perché ne vale la pena ) e la cantabilità ruffiana e non avrete più bisogno di regolatori d'umore.
Per chiudere ho scelto la canzone più allegra, cantabile e ballabile dell'Universo conosciuto: “Girls just want to have fun”, ci puoi contare Cyndi Lauper!
Abbiamo imparato a non pensarci e a reagire a suon di musica? Forse no, ma sognare non è mai una perdita di tempo.



P.S. La Playlist è dedicata a un caro amico... impara a non pensare o almeno ad ascoltare me, che sono saggia!

 

lunedì 8 aprile 2013

L'OROSCOPO DI APRILE


Ariete: cielo ricco di vitalità ed energia. Se vi siete annoiati nei mesi precedenti ora potrete rifarvi. Chi deve prendere decisioni in ambito economico dovrà stringere i tempi. Questo mese porterà cambiamenti cruciali: potrebbero arrivare proposte inaspettate e sorprendenti. Dal punto di vista sentimentale potrà accadere di tutto; sarete portati a sentire come prioritarie le ragioni del cuore. Ottime occasioni per i single e per chi ha appena chiuso una relazione complicata.

Toro: potrebbe essere un mese un po’ antipatico per voi, fatto di verifiche, rivalutazioni e riflessioni, ma non mancheranno felici intuizioni. Lo stress potrebbe riflettersi nel rapporto con colleghi e superiori, ma tra beghe e questioni varie potrebbe sorprendervi qualche buona notizia. Per ora non buttate tutto all’aria; già i mesi estivi promettono tranquillità. Il cuore è sereno; anche gli amori più litigiosi ritroveranno pace e sintonia. Per i single possibili incontri interessanti.

Gemelli: tirate un sospiro di sollievo, il peggio sembra ormai archiviato. Siete pieni di iniziativa e determinazione che si riveleranno utili sul lavoro. Ottimo il tempismo nel captare le opportunità che vi si presenteranno. La forte energia di questo mese si rifletterà positivamente anche nella sfera affettiva : vi sentirete più disponibili e passionali. Ottimo periodo per i single: anche i più restii a impegnarsi potrebbero incontrare una persona in grado di fargli cambiare idea.

Cancro: qualche tensione passeggera e l’eccessiva emotività potrebbero farvi dei brutti scherzi. Sarete insofferenti soprattutto sul lavoro: non siete sicuri di aver imboccato la strada giusta e dunque vi sentirete un poco demotivati. Cercate di non farvi dei nemici o di non tagliare i ponti a collaborazioni importanti. Se vivete una storia serena basata su sentimenti sinceri non avrete grosse preoccupazioni, certo, saranno possibili battibecchi ,ma non preoccupatevi, sarà solo una fase passeggera. I single saranno scatenati ma le possibilità di fare l’incontro della loro vita sono scarse.

Leone: mese interessante e positivo, da sfruttare! Aprile prosegue l’energia dinamica dello scorso mese aiutando la vostra situazione lavorativa con nuove opportunità. Potrebbero finalmente presentarsi alternative realistiche da prendere in considerazione; sono favoriti a questo proposito viaggi e spostamenti. Qualche dubbio nei rapporti di coppia. E’ possibile il riaffiorare di questioni non del tutto risolte; mantenete la calma e troverete la soluzione migliore. I single anche più diffidenti vivranno un mese intrigante se riusciranno a lasciarsi alle spalle le delusioni del passato.

Vergine: inizia un mese in discesa, seppur con qualche giornata noiosa. È il momento di sorridere. Se negli ultimi mesi gli affari si erano bloccati ora assisterete a una graduale ripresa: rimboccatevi le maniche e vedrete presto ottimi risultati. Occasioni da non perdere anche per chi cerca lavoro o desidera cambiarlo. Se nei mesi scorsi lo stress ha intaccato i rapporti di coppia ora ritroverete calma e armonia. I single confusi faranno chiarezza nei loro sentimenti e non mancheranno le occasioni di fare nuovi incontri.

Bilancia: un mese un po’ insidioso che porterà giorni di inquietudine e insofferenza. Fate attenzione alla stanchezza sia fisica che mentale; potrebbe portarvi a fare scelte avventate di cui poi vi pentireste. Possibili spostamenti di sede lavorativa ma anche di ruolo o mansione. Chi studia si sentirà un po’ fiacco e ansioso; sarebbe opportuno concedervi un periodo di calma e relax. Periodo elettrico in amore con problemi e polemiche sempre dietro l’angolo. Le situazioni già critiche potrebbero risentirne seriamente fino alla rottura. I single vivranno flirt infuocati ma passeggeri.

Scorpione: non sono previste grosse emozioni questo mese, approfittatene per riorganizzare e sistemare le
faccende in sospeso e per chiarire idee e sentimenti. La sfera lavorativa non presenterà grossi cambiamenti; rallentate i ritmi e chiarite i rapporti che non vi convincono. Mantenetevi cauti nelle spese, potrebbe essere necessaria qualche uscita non preventivata. In amore non sottovalutate i malumori del partner che potrebbero ingigantirsi nei prossimi mesi, meglio prevenire! Per i single possibili incontri emozionanti.

Sagittario: il peggio è passato, tirate fuori la grinta e impegnatevi al massimo! Sul lavoro qualcosa che non va ancora come vorreste vi impedirà di rilassarvi e di godervi la vita. Le cose potrebbero migliorare a giugno; per ora cercate di accontentarvi, anche se non è nel vostro stile. La vita di coppia è un po’ sfibrata, forse per abitudine o mancanza di condivisione. Per i single invece si prospettano situazioni intriganti e movimentate: la primavera vi elettrizza e vi spinge a cercare nuove emozioni.

Capricorno: dopo un periodo di apertura verso cose e persone diverse dal vostro standard si ripresentano insofferenza e momenti di tensione. I rapporti con i collaboratori potrebbero darvi qualche noia rischiando di farvi perdere le staffe. Mal sopporterete ostacoli alla vostra libertà d’azione e questo vi spingerà a dei cambiamenti, siate prudenti! Anche in amore l’impulsività potrebbe farvi dire o fare cose sbagliate: potreste chiudere un rapporto problematico o che, trascinato troppo a lungo, non funziona più. In generale siete onesti e maturi ma vi impegnerete solo se ci saranno amore e condivisione di intenti.

Acquario: la primavera stuzzica la vostra creatività portando nuovi stimoli e concrete soddisfazioni. Sul lavoro aumenteranno l’ambizione e il desiderio di vedere riconosciuti i vostri sforzi ma dovrete anche fare i conti con la realtà e le concrete possibilità per il futuro. Siate intraprendenti ma con obbiettività. Le coppie solide che si erano un po’ “appisolate” ritroveranno slancio e calore. I single si divertiranno con avventure ma anche in compagnia di amici e di nuove conoscenze. Le coppie in crisi dovrebbero approfittare di questo mese per chiarirsi prima che la situazione peggiori irrimediabilmente.

Pesci: un mese un po’ impegnativo, a tratti stressante. Bisognerà tradurre le intuizioni in fatti concreti, cosa non impossibile ma non sempre facile per voi sognatori idealisti. Nel lavoro i contatti giusti porteranno qualcosa di nuovo anche se economicamente siete un po’ in riserva. Maggiori opportunità per chi è in cerca di lavoro o desidera cambiare impiego. Serietà è la parola chiave in ambito affettivo: le coppie stabili potrebbero decidere di convivere o sposarsi, chi ha una relazione stanca troverà il coraggio di chiuderla definitivamente, forse per l’arrivo di un nuovo amore. Incontri stimolanti per i single.

giovedì 4 aprile 2013

Babele/24effepiesse: The war on democracy


Hugo Chávez è morto da qualche giorno; nel momento in cui scrivo questo articolo è ancora in corso il suo funerale a Caracas. In questi giorni navigando su Internet ho letto tanti articoli che ricordavano questo peculiare personaggio del panorama Latino-americano e del mondo intero. Ho letto anche commenti di persone che lo rimpiangono ma che votano PD, e gente che ne festeggia la morte stigmatizzandolo come se fosse il diavolo in persona.
Ho anche notato che alcuni hanno pubblicato un documentario “The War on Democracy”, che ha attirato la mia attenzione e che ho prontamente visto.
Il documentario, opera del giornalista australiano John Pilger, esprime già dal titolo l'essenza del suo contenuto: la critica alla politica imperialista statunitense dal secondo dopoguerra a oggi. In effetti il titolo è un richiamo piuttosto esplicito allo slogan utilizzato negli ultimi anni dal governo nordamericano per giustificare le sue azioni di politica estera: la presunta “guerra al terrorismo”.
La locandina del film
Ci si occupa, in questo caso, di quella porzione del mondo che è stata definita come “cortile di casa” degli USA, ossia l'America Latina.
Il documentario, realizzato nel 2007, ha come asse centrale proprio la figura di Hugo Chávez, del quale viene narrata l'ascesa al potere nel 1999 e sottolineata l'attenzione verso le classi più povere della popolazione: i provvedimenti volti al miglioramento delle condizioni sanitarie e dell'istruzione si unirono infatti alla cacciata delle imprese straniere che fino ad allora detenevano il controllo sulle importantissime risorse petrolifere venezuelane. Questa statalizzazione dell'estrazione petrolifera non fu ovviamente vista positivamente dal governo statunitense, ma non solo: anche all'interno del Paese l'opposizione al governo di Chávez si fece pesante, in particolare nei settori agiati della popolazione, detentori della maggior parte delle televisioni e dei mezzi di comunicazione, che iniziarono così una forte campagna volta alla criminalizzazione del presidente (sia all'interno del Paese, sia in Occidente).
Viene poi narrato il tentativo di Colpo di Stato del 2002, che portò al sequestro di Chávez per alcuni giorni, fino a quando la popolazione si riversò numerosissima per le strade e accerchiò il palazzo di Miraflores, sede del governo, chiedendone la liberazione. È questo per Chávez il momento cruciale della sua traiettoria politica: in un'intervista rilasciata allo stesso autore del documentario, dichiara che dopo gli avvenimenti di quei giorni, ciò che gli rimase fu semplicemente la volontà di dedicare quello che gli sarebbe restato da vivere a quel popolo, soprattutto ai più poveri.
Il regista, John Pilger, con Hugo Chavez
La mano statunitense nell'organizzazione del golpe ai danni di Chávez, seppur negata più volte, risulta evidente dal comportamento tenuto dai politici nordamericani ma soprattutto da alcuni documenti della CIA che vengono citati puntualmente da Pilger. E del resto, come sottolineato magistralmente nel documentario, questo non fu che uno degli ultimi atti della politica imperialista statunitense nei confronti degli stati latino-americani. Iniziando dal 1950 in Guatemala e continuando nel corso dei decenni in praticamente tutti i paesi sudamericani, la politica estera statunitense, dietro presunte questioni di sicurezza nazionale (la famigerata “minaccia comunista”), ha agito fondamentalmente su un solo binario: quello della deposizione di governi “non allineati” attraverso l'appoggio (più o meno esplicito) a colpi di stato militari. Questi, nella stragrande maggioranza violentissimi, hanno portato solitamente alla sostituzione di governi democraticamente eletti con personaggi vicini agli Stati Uniti. Il caso forse più tristemente eclatante e conosciuto è rappresentato dal golpe cileno del 1973, che portò alla morte del presidente Salvador Allende e alla presa di potere del generale Augusto Pinochet. Gli anni della dittatura fascista di Pinochet hanno gettato le basi per una profonda trasformazione del Paese andino per quanto riguarda l'economia: il Cile rappresenta infatti uno di quegli “esperimenti sociali” che, sulla base delle teorie liberiste di Milton Friedman e attraverso privatizzazioni selvagge, hanno acuito le differenze sociali, portando al consolidamento di una minoranza ricchissima e di un enorme settore della popolazione che si ritrova in condizioni di indigenza.
Le situazioni di Guatemala, Cile, Bolivia, El Salvador, Nicaragua, Venezuela sono solo alcuni degli esempi che il documentario di John Pilger descrive per mettere in luce come gli interessi economico-politici statunitensi abbiano messo in gioco la vita di migliaia di persone su tutto il suolo latino-americano. Ma la cosa più indignante è senza dubbio l'arroganza e la strafottenza con la quale tutte queste violenze siano costantemente negate: ne dà un esempio Duane Clarridge, capo della CIA per l'America Latina tra il 1981-84, che non esita a definire le accuse delle organizzazioni per i diritti umani (Amnesty International fra tutti) come “bullshit”, stronzate.
The war on democracy” è un documentario consigliatissimo, che affronta delle tematiche scomode e allo stesso tempo lancia un messaggio di speranza per il cambiamento. Si trova su Vimeo a questo indirizzo, in inglese con sottotitoli in inglese (se non siete espertissimi non lasciatevi spaventare, con i sottotitoli è comprensibile!).
Buona visione a tutti!